L'ultima Stagione - Recensione

Dopo averlo letto si crea inevitabilmente un legame eterno tra il volume e chi lo ha donato. Questa e’ una responsabilità molto grande per chi decide di regalare un libro ed oggi devo dire grazie per questo prezioso dono...  Grazie..

Il libro in questione è L’ultima stagione di Don Robertson
Molti sicuramente diranno:
 “Don Robertson? Don chi?” 
Alcuni lo conoscono. Solo in pochi ne hanno sentito parlare. Don Robertson è uno scrittore americano del novecento che rischia di essere dimenticato e che è stato resuscitato dalla splendida  traduzione di Nicola Manuppelli.

In questa malinconica stagione inizio a leggere la storia di Howard ed Anne Amberson, una coppia di settantenni che decide di salire sulla macchina e partire senza meta precisa. 
Stanno morendo. Lei di cancro. Lui di cuore.
Consapevoli della fine, Howard chiede alla moglie di seguirlo per scoprire il senso della struttura. Rintracciare un motivo. Un senso. Uno schema. 
È un romanzo commovente. Toccante. Profondo.  Ricco di eventi e di cruda quotidianità.
Così partono... tra i rimproveri della figlia e del dottore. Paradise Falls. Ohio. Blood. I due protagonisti si perdono alla ricerca di qualcosa, elencano ciò che i loro occhi vedono attraversando la suggestiva Regione della Luna, villaggi, cittadine, cimiteri, case, tra i dolori di Anne e le fughe del gatto Sinclair. Incontrano personaggi vari che aiutano a capire la loro struttura: una donna che pranza su una lapide, un padre con un figlio ritardato molto speciale che li aiutano a riparare una gomma, una ragazza con una pistola, un parente arrabbiato...
Così, chilometro dopo chilometro, riaffiorano nella memoria di Howard tutti i suoi ricordi, come piccole luci che illuminano il sentiero di un’intera vita. Ricordi sparsi. Vari. Ricordi del compagnetto Fred preso di mira dal fratello maggiore. Ricordi di una madre bigotta e di un fratello ubriacone. Ricordi di vecchie fiamme e di ferite coniugali.
Dolori. Sofferenze. Morti. E poi c’è Anne...
Lei. L’amore costante. Il legame eterno. La sua essenza.
Don Robertson riesce a scalfire delle scene nei cuori di chi legge in un modo che pochi riescono a fare. 
Il ricordo dei figli lacerano ed illuminano il cuore. 
Henry. Un piccolo bambino che chiede con tanta tristezza che cosa accade a tutti i tramonti che muoiono, giorno dopo giorno, e che scrive una letterina dal paradiso dei gatti. Letterina custodita nel tempo come una fiaba sacra da leggere la notte, prima di dormire. 
Lewis. Un figlio incompreso che tentava in tutti i modi di essere amato e che resta ancora una ferita sanguinante nei cuori dei genitori. 
Florence. L’unica sopravvissuta. La figlia che si preoccupa. La figlia premurosa. 

E' un viaggio che  Don Robertson ci concede di percorrere assieme. Un capolavoro della letteratura del Novecento. Il libro della loro vita si e’ concluso ma niente potrà separare la loro essenza. 

”la fine è triste quando niente la precede"

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