Edgar Allan Poe

Nato a Boston nel 1809, Poe era figlio di un povero attore itinerante alcolizzato, che abbandonò la famiglia quando Poe aveva un anno. All’età di due anni Poe perse la madre e fu adottato dagli Allan, una coppia senza figlia.

Nel 1824 il suo nome completo divenne Edgar Allan Poe. Studiò negli Stati Uniti e in Inghilterra e poi all’Università di Virginia. Li si indebitò di scommesse e rifiutando di pagare fuggì a Boston dove pubblicò la sua prima raccolta di poesie. Non avendo ottenuto il successo sperato si arruolò nell’esercito, ma vi rimase solo sette mesi. Andò a vivere a Baltimora, dove viveva la sua zia, Maria Clemm. Quì si innamorò della cugina Virginia, che incarnava l’ideale di bellezza celebrato nelle sue poesie. Si sposarono nel 1836, quando Virginia aveva solo 13 anni. 
Gli anni che seguirono furono molto produttivi. E’ una delle figure più importanti dei nostri tempi, ma sua fama in America è abbastanza recente. All’epoca era solo un giornalista e saggista, nei suoi articoli criticava il lavoro degli altri scrittori e possiamo considerarlo l’inventore della critica letteraria. E’ inventore del genere noir e del poliziesco. 

Nelle sue opere inserisce eventi soprannaturali che provocano tensione ma che poi vengono sempre spiegati razionalmente (non c’è mai il pieno abbandono davanti al terrore). I suoi personaggi sono raziocinanti, seguono una loro linea di pensiero che agli altri può sembrare folle. 

Oltre ai racconti “The Tales of Grotesque and Arabesque”, scrisse anche un poemetto “The Raven” - il corvo, che gli diede fama durante la sua vita, e un romanzo di mare nel  1838,  il suo unico romanzo “The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket”  che per certi versi è l’antesignano di Moby Dick. E’ un romanzo piuttosto spezzettato, frammentario, non segue una trama vera e propria: vi sono delle scene facilmente isolabili l’una dall’altra e tutte hanno come protagonista Arthur Gordon Pym. La storia finisce con un’immagine terrificante. Il colore bianco che crea terrore (anticipa Melville). Il bianco è il colore dei fantasmi, del sudario, secondo Melville questo colore amplifica la spaventosità di una cosa. E’ la prima volta che al bianco vengono attribuiti aspetti negativi.

Nel 1846 uscì “The Philosophy of Composition”, un saggio contenente le sue poesie estetiche. Virginia morì nel 1847 e la salute di Poe peggiorò rapidamente a causa dell’alcool, nel 1849 fu trovato a Baltimora, per strada, privo di sensi e morì pochi giorni dopo.

La sua reputazione negli USA fu offuscata dalle accuse di persecuzione, alcolismo, e dipendenza da droghe. In Europa fu molto apprezzato e fu introdotto dal poeta francese Charles Baudelaire, che tradusse i suoi racconti, Mallarmè tradusse le sue poesie, fu influenzato da Poe e lo considerava il precursore del simbolismo. Il suo contributo maggiore alla letteratura fu però nel campo delle short stories, all’interno del quale inaugurò il famoso genere del detective story.

Oltre ad inventare il giallo e la fantascienza, è noto per aver inventato anche la critica letteraria moderna, svincolandola dalla morale e dalla filosofia e proponendola come una scienza esatta. Egli infatti scrisse per alcuni giornali come il Sunday Times e il Literary Magazine.

Nelle opere di Poe il mondo dell’immaginazione coesiste con quello dello spirito analitico della ragione. I suoi racconti possono essere divisi in due gruppi:

- racconti di raziocinio e scoperta/investigazione (tale of rationation and detention)  che esercitarono una grande influenza sullo sviluppo della detective story ciò che accomuna questi racconti è il protagonista, un detective privato (monsieur Dupin) aristocratico, arrogante, eccentrico, ma estremamente razionale. Egli risolve i casi grazie alla sua capacità di ragionare logicamente e fare analisi psicologiche (aprirà la strada ad Agatha Christie e Arthur Conan Doyle);
- racconti dell’immaginazione, dove usando alcuni elementi gotici convenzionali, si spinge oltre la tradizione gotica per scrivere storie in cui l’orrore non viene da fuori ma da dentro di se. Tra i temi principali quello della crudeltà. Altri temi sono la reclusione in un posto molto piccolo o la sepoltura prematura. La spiegazione a queste aberrazioni è la pazzia, che per Poe è quasi una consapevolezza più ampia. Altro tema è fusione di bellezza, morte, creazione e distruzione.

Il tema più importante è quello del DOPPIO: nei gemelli del racconto “The Fall of the House of Usher” Poe rappresenta i due aspetti della personalità, mentre in the “Black Cat” proietta la natura doppia del narratore su immagini e situazioni connesse con i due gatti. Quasi tutti i suoi racconti sono narrati in prima persona diventando così interminabili monologhi, che descrivono una grande varietà di stati d’animo.

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